Il radiosondaggio permette di monitorare vari parametri atmosferici lungo il profilo verticale. La misura viene svolta grazie ad una radiosonda (VAISALA RS41) che viene lanciata in atmosfera agganciata ad un pallone gonfiato con elio. La sonda contiene:
Trascinata dal pallone, la sonda sale con una velocità di circa 2-5 m/s fino ad un altezza compresa fra i 20 ed i 25 km.
Durante l'ascesa vengono misurati la posizione esatta della sonda, i valori di pressione, temperatura ed umidità relativa.
I dati vengono inviati, attraverso il trasmettitore VHF, ad un ricevitore a terra (VAISALA SPS311) gestito da uno specifico software (DIGICORAIII).
Il digicora memorizza i dati ricevuti e calcola le componenti orizzontale e verticale della velocità del vento.
I dati ottenuti vengono codificati sia in un formato digitale (BUFR) che in formato testo e immessi nella rete globale (GTS) dell'Organizzazione Mondiale per la Meteorologia (WMO).
Tali dati contribuiscono all'inizializzazione dei principali modelli meteorologici.
Sia nella Base italiana Mario Zucchelli che in quella italo-francese Concordia l'Osservatorio ha installato un sistema di radiosondaggio
atmosferico VAISALA Digicora III.
A Mario Zucchelli durante la campagna estiva vengono fatti 2 lanci al giorno (alle 00 e 12 UTC) mentre a Concordia viene eseguito un solo lancio giornaliero (12 UTC) per tutto l'anno solare.
I radiosondaggi sono iniziati a Mario Zucchelli nel 1988 utilizzando un sistema VAISALA MARWIN, sostituito nel 2009 con un VAISALA DIGICORA III.
A Concordia l'attività di radiosondaggio è iniziata nel 2005 con un sistema VAISALA DIGICORA III.
Fino al 2005 sono state utilizzate sonde RS80 sostituite nel 2006 con le RS92.
I palloni gonfi di elio arrivano ad una altezza di circa 30 chilometri dilatandosi fino ad esplodere.